Quando i limiti vengono superati grazie al denaro: Dan Bilzerian docet

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Quando i limiti vengono superati grazie al denaro: Dan Bilzerian docet

Settembre 11, 2014
Riccardo Rico Reina
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E’ il 21 Aprile 2014: Dan Bilzerian, noto poker pro oltre che amatore, stuntman ed ex militare statunitense è seduto al tavolo. Attorno a lui e al suo avversario tre donne e una bella dealer. Dallo sfondo pare stiano giocando in uno degli Yacht del buon Dan.

La foto, prontamente pubblicata su Instagram, riporta una didascalia eloquente

“Questo qui ha appena vinto l’equivalente di 11 Bentley contro di me”

Le Bentley, per chi non lo sapesse, sono macchine di lusso. L’equivalente in soldi significano 3 milioni e mezzo di dollari. Una strage di sangue e denaro che scorre a fiumi sul tavolo dal poker, ma Dan non sembra preoccupato tanto da divulgarlo al mondo intero.

E’ solo l’ultima follia nella giornata tipo di un milionario, più di che di un poker pro. Ma simili storie non fanno bene al mondo del Texas Hold’em.

Specifichiamo in primis che mi trovo costretto a parlare di Texas Hold’em come specialità quando mi riferisco al poker perché nel nostro paese è la più diffusa. Ma andando avanti: cosa vuol dire effettivamente aver perso così tanti soldi a poker? Beh, si rischia di sfociare nel gioco d’azzardo.

La verità è che forse noi professionisti del settore (mi riferisco ai media), siamo fin troppo occupati a riportare notizie di perdite ingenti senza sottolineare quanto essere possano nuocere allo stato mentale umano e sopratutto all’impatto sociale che può avere un semplice titolo.

Questo è un dato di fatto: David Ogilvy (forse il miglior pubblicitario dell’universo) una volta scrisse

“In media la gente legge l’headline 5 volte più spesso che non la bodycopy. Quanto hai scritto il tuo headline hai già speso 80 centesimi del tuo dollaro”

E’ un esempio, molto chiaro: troppe volte le persone si fermano a leggere solo il titolo e quindi la notizia si perde.

Ora, quante volte sulle pagine dei giornali e dei quotidiani web abbiamo letto di ingenti cifre perse a poker nel corso di una partita cash? Fin troppe. Molto spesso sono anche i poker pro a perdere, come nel caso di Hansen (andato rotto per quasi un milione) oppure Matusow, che tra droga e debiti di gioco ha costruito attorno a se un personaggio veramente leggendario per quanto concerne questo sport.

Ma la cosa più importante è approfondire e chiedersi: ma questi limiti, esistono realmente? Oppure sono solo frutto di una convenzione, come il bankroll management? La verità è che esempi di questo genere sono negativi.

Il mio obiettivo oggi con questo pezzo non è parlare di Dan e di come abbia perso un sacco di soldi, ma bensì spingervi a ragionare su quanto sia importante la gestione monetaria.

Perché magari il ragazzino di 18 anni domani si avvicina al poker e pensa di fare come Blom, ma non sa che lo svedese perde e vince con dietro un contratto da poker pro e si  paga l’affitto dell’attico di Londra con i soldi della rake.

E non sa neanche che dietro la sua immagine ci sono voli, hotel e servizi sulle riviste pagati fior fior di soldi. E allora mi chiedo: perché dedicare 400 parole a Dan e alle sue perdite, oppure fare uno servizio fotografico all’ennesimo poker pro che esce distrutto dal Macao di Hong Kong?

Domande che rimangono senza una risposta chiara. Ma che forse dovrebbero averla, una risposta.

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