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L’Alta moda sartoriale di Roxana Pansino arriva nella bellissima Orta, piccolo e caratteristico borgo piemontese inserito nel circuito di quelli più belli d’Italia, insignito della bandiera arancione da parte del Touring Club Italiano.

Si sviluppa per circa metà sulla sponda dell’omonimo Lago che ospita l’Isola di San Giulio, scelta anche da Tornatore per il film “La Corrispondenza” è quasi interamente occupata dall’abbazia Mater Ecclesiae, abitata da pochissime famiglie, oltre al monastero.

Orta ha una grande storia legata a film, spot televisivi e cortometraggi, che sono stati girati per la maggior parte nella parte centrale e la bellissima isola, così da attirare l’attenzione della stilista, al ritorno da un’esposizione in Sardegna a Porto Cervo, a Roma e Venezia.

Sabato 30 Settembre 2017 saranno girate le scene di un cortometraggio pubblicitario al Palazzo Penotti Ubertini, in Piazza Motta, nella via centrale e all’Hotel San Rocco (precisamente in Villa Gippini), nello stile che caratterizza il famoso brand internazionale, elegante di classe e romantico.

A dirigere la Regia sarà Riccardo Reina dopo aver girato uno spot a Monte-Carlo, le riprese e montaggio di Lucas Mc Call, una giovane e bellissima attrice modella, seguita da un folto staff tra operatori e tecnici, truccatrice, produzione e assistente, proprietari delle location. Tutti già operativi dall’alba al tramonto. A fine produzione il cortometraggio avrà un’ampia diffusione e sarà inviato ai principali Festival del Cinema augurandosi che possa entrare in lista, così da poter diffondere le bellezze italiane e farle conoscere sempre di più a livello mondiale.


Domenica 01 Ottobre 2017 con il patrocinio del Comune di Orta, sarà allestito un Atelier all’interno del palazzotto al centro della Piazza Motta, dalle 9.00 alle 21.00, dove si potranno ammirare 8 abiti della collezione di Roxana Pansino con anche un esposizione dei preziosi gioielli.

Ogni abito di alta moda sartoriale è disegnato direttamente dalla stilista Roxana Pansino e prodotto interamente da abili sarti, così come i gioielli, disegnati da Andrea Pansino, sono realizzati da artigiani, tutti rigorosamente italiani.

L’Atelier principale si trova a Lugano ma gli abiti si possono trovare con esposizione fissa anche a Dubai al Jumeirah lakes towers, Como all’Hotel CastaDiva e Forte dei Marmi al Grand Hotel Imperiale e alcune esposizioni temporanee come per esempio all’Hotel Hermitage di Monte-Carlo.

Partner dell’esposizione è H Edition Magazine, rivista del settore lusso, leader mondiale, che affianca il brand nell’esposizioni di tutto il mondo.

Sito ufficiale Roxana Pansino

Sito ufficiale H Edition Magazine

Evento e comunicato stampa realizzato da ASIWEB  

Il nome Diana deriva da una Dea italica, con origini latine e romane, tipico della tradizione classica riconducibile alle due radici dyeu o dyeus, il cui significato, in entrambi i casi, è “splendente, luminoso” o “cielo, celeste”.

Se estendiamo il concetto, il nome Diana è quindi “persona che porta il giorno” oppure “che porta la luce, splendente”. Dea romana della caccia, deve il suo nome a Delo, l’isola greca dove pare sia nata. Diana è la controparte latina della Dea greca Artemide figlia di Zeus e Latona.

E’ la signora delle selve, protettrice degli animali selvatici, custode delle fonti e dei torrenti, protettrice delle donne e dispensatrice della sovranità.

Molto spesso viene abbinata alla Dea Artemide della mitologia greca, ma secondo alcuni studiosi la fusione fra le due figure avvenne solo in un secondo momento.

Secondo quanto scritto, Diana, giovane vergine abile nella caccia, irascibile quanto vendicativa, era amante della solitudine e fece voto di castità, proprio per questo motivo si mostrava affabile, se non addirittura protettiva, solo verso chi,  come Ippolito e le ninfe che promettevano di mantenere il suo stato, si affidava a lei.

Diana è quindi la luce pura, naturale, raffinata, semplice, protettiva, esattamente come quella che filtra dalle fronde degli alberi nelle radure boschive.

Chi porta il nome Diana ha un’indole aristocratica, cortese e tollerante, audace e ribelle, ama lo studio e la letteratura. A volte ha un animo fragile, delicato e sensibile.

Dalla Dea all’Abito di Alta Moda realizzato da Roxana Pansino

E’ proprio la luce che filtra dalle fronde degli alberi nelle radure boschive a invadere questo meraviglioso abito disegnato in un modello esclusivo da Roxana Pansino e realizzato interamente a mano da abili sarte, totalmente Made in Italy.

Dorata, calda come la luce del sole, potente, avvolgente e protettiva. Respinge quella opalescenza della Luna.

Il vestito Diana dalle divine forme avvolge sinuosamente il corpo come l’armatura di un’antica divinità delle selve.

Abito corto in jersey nero illuminato da pennellate oro zecchino. Il pattern è fatto in esclusiva su disegno di Roxana Pansino.

La gonna a tubo è impreziosita da una lavorazione geometrica in hardanger (À jour).

Sulla schiena il gioiello DNA nella versione con segmenti in pavé di diamanti, zaffiri blu eperle dei mari del Sud, anche questo disegnato da Andrea Pansino (come tutta la collezione gioielli) e realizzato a mani da esperti artigiani.

E’ possibile ammirare, toccare e provare sia gli abiti che i gioielli recandosi direttamente inAtelier a Lugano o nelle esposizioni che si trovano in location uniche.

Per chi volesse è anche disponibile un servizio personale, contattando direttamente l’Atelier e prenotando la visita di una consulente, che potrà farvi provare ogni singolo abito e gioiello.

Ogni donna è una Dea come Diana, semplice, riservata, aristocratica, raffinata e audace, che merita e deve vestire un abito di Alta Moda firmato Roxana Pansino per un’occasione speciale, unica, ma anche ogni giorno, proprio per farsi avvolgere dalla luce e spiccare per bellezza e fascino.

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Credits: Riccardo “Rico” Reina

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Dea greca dell’Amore, bellezza e arte, Afrodite corrisponde alla Venere dei Romani, è considerata da tutti, divini e mortali, la più bella tra le Dee, la più irresistibile e attraente, vero simbolo dell’Amore, di cui non solo si fa portatrice, ma che incarna.

Nasce o meglio ha origine dalle bianche spume del mare, trasportata dalle onde. Nessuno, riusciva a resistere alla sua bellezza e potere: tutti, uomini e animali, persino le piante a primavera obbedivano al suo dolce richiamo.

Venerata dai naviganti, come colei che rende il mare bello, tranquillo e che rende sicura la navigazione. Le era sacro il delfino, allegro accompagnatore dei naviganti.

Le erano sacre le rose, il melograno, il mirto e anche la mela, antico simbolo dell’amore.Afrodite era la bellezza in persona, la grazia e leggiadria, tant’è che Paride, le assegnò il fatidico pomo con la scritta: “Alla più bella!”.

La sua bellezza suscitava invidia e gelosia sia tra le Dee che le mortali, innescando uno dei più antichi meccanismi con cui le donne si sono combattute anziché allearsi, la rivalità. Incarna il principio del piacere fine a sé stesso, ama per il piacere di amare e a differenza di altre, sceglie uno a uno i suoi amanti, non subendo mai le altrui scelte.

Trova gratificazione nel legare il suo personale valore al fatto di poter scegliere, ed è proprio questo che la rende irresistibile, la sua autenticità.

Afrodite non mostra nessuna indecisione nell’esprimere la sua attrazione e utilizza l’erotismo come strumento di seduzione massimo. Non attrae per ciò che offre, come altre Dee e mortali più materne e compassionevoli di lei, ma per ciò che è, e proprio questo suo essere sé stessa fino in fondo, produce la grande attrazione.

Viene spesso rappresentata con uno specchio tra le mani, che usa con sapienza, si piace, indipendentemente giudizio altrui.

Per questo motivo nel mito molto spesso si scontra con la morale collettiva. Ama condurci a esplorare il grande tema del rapporto con sé stessi e la propria interiorità, in altre parole il grado della nostra autostima. La sua bellezza infatti è qualcosa che va ben al di là del concetto estetico.

Dalla Dea Afrodite all’abito di Alta Moda Sartoriale

Rosso come il fuoco, palpitante. Femminilità suadente, archetipo dell’amore nella sua manifestazione più estrema e romantica. Passione che seduce e incatena.

Sentimento inevitabile la cui origine è ignota, incantesimo di cui non si conosce la formula. Chimica impalpabile, incanto di un momento. Eterno smarrimento.

Abito lungo a sirena in seta marocain rosso lacca tempestato da piccoli cristalli Swarovski ricamati da mani esperte italiane, ton su ton. Ha scollatura all’americana e un profondo spacco centrale.

Lo scollo è sorretto da un gioiello in oro bianco e diamanti simbolo della Maison. Il tutto rigorosamente realizzato Made in Italy.

Potete vedere l’abito di alta moda Afrodite con abbinato il gioiello, direttamente all’Atelier di Lugano, oppure richiedere ovunque vogliate, la visita di una consulente che verrà con l’intero catalogo.

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Credits: Riccardo “Rico” Reina

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A partire dall’origine del nome Andromeda (Androméde) che deriva dal greco e  significa “signoreggia sugli uomini”, è evidente da subito pensare a rivalità e supremazia.

In realtà la storia di questo bellissimo nome non è legato al rapporto uomo donna ma alla rivalità femminile, legata alla bellezza.

In mitologia, Cassiopea era convinta che lei e sua figlia Andromeda fossero le più belle donne mai vissute e sosteneva che la figlia fosse talmente bella che neppure le Ninfe del Mare potessero anche solo avvicinarsi a tale incanto.

Di questa convinzione ne parlarono tutti, fino a farla giungere alle orecchie di Era e delle stesse Nereidi, tra tutte Amfitrite, la moglie di Poseidone.

Su questa storia si sono fatti grandi film, che ritraevano guerre e combattimenti, il tutto causato dalla bellezza femminile.

Gli Dei misero in cielo le costellazioni raffiguranti ciascuno dei protagonisti di questa storia.

Cefeo e Andromeda sono raffigurati nelle costellazioni vicine a Cassiopea, ma la regina, come punizione, fu condannata a rimanere per sempre col suo trono intorno al Polo Nord, ritrovandosi ciclicamente a testa in giù, posizione disdicevole per chi pecca di vanità.

L’Abito Andromeda di Roxana Pansino

Impalpabile come un sogno, scintillante come un cristallo nel crepuscolo della notte.

Come la Via Lattea che si distende argentea nel cielo color nero pece, questo leggerissimo abito color polvere, realizzato con “polvere di stelle”, custodisce il segreto della vita che si manifesta improvvisamente con una sensualità discreta.

Un ampio scollo sulla schiena dell’abito di Alta Moda (Haute Couture), realizzato inorganza di seta, mostra il gioiello DNA in oro bianco, smeraldi, diamanti e perle naturalidei mari del Sud.

Il corpino semitrasparente in tulle e la gonna ampia sono tempestati da Swarovski di varie dimensioni e multicolori. Tutto rigorosamente Made in Italy.

E’ possibile vederlo di persona, toccarlo, provarlo e con l’aiuto di una consulente, valutare gli abbinamentitessuti pregiati, disegno elavorazione artigianale di alta sartoria.

Mai come oggi, un Abito di Alta Moda è vicino a ogni donna, che può brillare proprio come Andromeda e distinguersi per bellezza.

Chi porta il nome Andromeda è una persona irrequieta e al tempo stesso estrosa, amante della natura, portata per la scrittura e ai piccoli lavoretti manuali come il giardinaggio e il cucito.

Tenera amante è costantemente attenta e premurosa nei confronti dei suo partner. Ama il colore giallo, predilige il Rubino come pietra preziosa e usa il Rame come metallo per scaricare il Karma negativo.

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Roxana Pansino

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Su LuxuryEstate.com l’annuncio che potrebbe valere una fortuna

La fama del Capitano William Kidd, uno dei più popolari corsari di tutti i tempi, sopravvive ancora oggi, 300 anni dopo la sua morte. Gran parte del fascino che la sua figura esercita tutt’oggi si deve all’alone di mistero che circonda il tesoro del Capitano.

Kidd, impiccato a Londra dopo una lunga fuga, ha infatti portato con sé il segreto che avvolgeva il luogo in cui custodiva le tonnellate di oro, rubate durante anni di scorrerie in mare aperto. Invano storici e avventurieri hanno setacciato terre e mari, alla ricerca del nascondiglio segreto.

Oggi c’è una chance in più per frugare nelle tasche di questo celebre pirata. Su LuxuryEstate.com (www.luxuryestate.com) partner di Immobiliare.it, è in vendita 6 High Island, conosciuta ai più come Kidd’s Island.

Questa gemma di 8 acri incastonata nel mare tra Boston e NY, nel Connecticut, è nota per essere stata il rifugio del capitano Kidd mentre tentava di sfuggire alla marina britannica, che gli dava la caccia. La natura incontaminata che contraddistingue ancora oggi questo meraviglioso fazzoletto di terra era infatti un nascondiglio perfetto per il filibustiere, in cerca di privacy e riposo.

Che il tesoro del capitano sia davvero sepolto qui oppure no, il vero patrimonio dell’isola è ben altro. Non deve infatti aver fatto una gran fatica, il filibustiere Kidd, a godersi qui qualche momento di relax: nonostante l’isola sia appena a 15 minuti di traghetto dal mondo civilizzato, a 6 High Island il tempo sembra essersi fermato e fossilizzato in una magica combinazione di foresta, granito rosa, angoli incontaminati dove cimentarsi tra pesca, bird watching, lidi in cui attendere il migrare delle farfalle e paesaggi immacolati a perdita d’occhio.

È in questo contesto che si è stabilita la Buccaneer Company, la cooperativa che dal 1904 possiede l’isola e che si è occupata di conservare la pace che contraddistingueva lo stile di vita delle famiglie originarie. Il fortunato che acquisterà questo lembo di paradiso potrà godersi il suo relax dopo le scorribande in una villa rustica di 173 mq, con 4 camere da letto e un bagno.

Le grandi vetrate da cui ammirare il tramonto, la veranda sulla quale sorseggiare il tè delle 17.00, il campo da tennis e quello per il badminton, due porticcioli dove attraccare il proprio galeone (o fino a 8 barche) e le spiagge con ritiro per barca e kayak sono solo alcuni dei benefit citati sull’annuncio.

Il prezzo? Poco più di 800.000 euro, ma chissà che l’acquirente, cercando qui il tesoro di Capitan Kidd, non si aggiudichi una fortuna decisamente più grande.  

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La volta celeste notturna con il movimento apparente delle stelle, l’ora siderale ed il fascino delle fasi lunari. Patek Philippe li racconta con il suo Sky Moon Tourbillon, l’orologio da polso più complesso mai realizzato dalla maison ginevrina che, come con il meccanismo messo a punto per lo Star Caliber 2000, ha voluto racchiudere un numero eccezionale di complicazioni nel ristretto spazio della cassa di un orologio.
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Un progetto che ha raccolto il guanto della sfida di riprodurre il cielo, sia che lo si osservi dall’emisfero boreale che da quello australe, riportando in maniera completa e leggibile il ritmo delle stelle. La soluzione adottata da Patek Philippe è stata presa in prestito dai suoi stessi orologi da tasca: una mappa stellare in movimento sul retro della cassa.
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Patek Philippe Sky Moon Tourbillon integra l’indicazione acustica delle ore, dei quarti e dei minuti in maniera affascinante, offrendo uno dei più straordinari funzionamenti che un orologio possa offrire. Dal timbro profondo per il rintocco delle prime a quello acuto dei minuti, quando si attiva il blocco sul lato sinistro della cassa la sonorità resta piena e profonda, proprio come quello delle cattedrali da cui prende il nome.
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Non poteva mancare all’appello il calendario perpetuo perfezionato al punto di visualizzare il giorno retrodatandolo automaticamente: ogni giorno la lancetta della data di eleva su un arco di circonferenza di 270° fino a che, arrivata agli ultimi giorni del mese in corso, si riposiziona automaticamente nella parte inferiore della scala graduata.
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Caratteristica insolita per un orologio, nel retro della cassa è rappresentata la volta boreale che ruota in senso anti orario sotto il fondo in vetro di zaffiro, lasciando spazio al movimento angolare delle stelle e della luna e determinando altresì l’ora del passaggio di Sirio, la Stella del Mattino, sul meridiano.
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La sua lavorazione eccellente e certosina ne permette di produrre non più di due pezzi all’anno. Patek Philippe Sky Moon Tourbillon, una vera rarità.
Scritto da Exc Mag

Lavorazione artigianale, servizi esclusivi e tecnologie d’avanguardia costituiscono le colonne portanti dei cellulari di fascia alta Vertu, che hanno reso l’azienda leader di mercato in oltre dieci anni di attività. 

Il servizio Concierge in otto lingue è solo l’inizio: il Nuovo Signature Touch coccola i clienti con Vertu Life che offre accesso ad eventi esclusivi, e con Vertu Certainty che garantisce la sicurezza dei dati e del telefono stesso.
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Diamo uno sguardo alle pietre miliari di Vertu, dalle prime idee al lancio dell’ultimo modello di Signature Touch con il CEO Massimiliano Pogliani.
Vertu ha iniziato a esplorare il concetto di telefono cellulare di lusso nel 1998, traendo ispirazione e coinvolgendo esperti nel campo della gioielleria, dell’aeronautica, degli orologi di lusso e delle auto da sogno. Alla fine degli anni ‘90, il settore della telefonia mobile era molto diverso da quello odierno, incentrato com’era su prodotti di telefonia vocale con tastiere e corpi in plastica.
Vertu riunì un team di progettisti e ingegneri provenienti da diversi ambiti disciplinari con lo scopo principale di dare risposta alla domanda: “È possibile applicare l’estetica del lusso a un telefono cellulare?” Sono approdato alla Vertu in qualità di CMO alla fine del 2012, quando i primi cellulari Android erano ancora in fase di sviluppo. Sono stato quindi nominato CEO nell’estate del 2013.
Al timone dell’azienda, ho iniziato sin da subito a ridefinire la nostra offerta di prodotti attorno a tre colonne portanti. Per ironia della sorte, è toccato proprio a un italiano far diventare “l’Handmade in England” una parte centrale dell’offerta del marchio.
In sintesi, il Nuovo Signature Touch è il risultato finale di più di 15 anni di esperienza nel settore dei prodotti tecnologici di lusso. Come nostro smartphone di punta, il Nuovo Signature Touch viene fornito con la più alta gamma di servizi esclusivi, tra cui il Dedicated Concierge che utilizza le proprie conoscenze approfondite ed esperienze privilegiate per soddisfare qualsiasi richiesta della clientela.
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Tutti i modelli di telefoni cellulari Vertu sono realizzati a mano utilizzando i migliori materiali al mondo. Qual è la filosofia dietro ai vostri prodotti?
La tecnologia del mercato di massa è per noi il punto di partenza non d’arrivo. La nostra tecnologia d’avanguardia è valorizzata da servizi esclusivi ed impreziosita da una vasta gamma di materiali artigianali, accuratamente selezionati, in grado di garantire quell’eccezionale qualità che i consumatori di lusso riconoscono in altri beni di loro proprietà. Questa “trilogia” unica tecnologia d’avanguardia, servizi straordinari e lavorazione artigianale è ciò che contraddistingue i nostri prodotti.
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Il marchio Vertu è distribuito in 66 Paesi attraverso una rete di circa 500 negozi. Quali mercati sono particolarmente caldi in questo momento?

Vertu è un marchio internazionale, venduto in tutto il mondo. Abbiamo assistito a un forte incremento delle vendite nella maggior parte dei Paesi ed, in particolare, in Russia, Cina, Medio Oriente ed Europa, dove Vertu gode di una forte consapevolezza del marchio. All’inizio dell’anno, Vertu ha lanciato una piattaforma di e-commerce globale: una delle prime tra i marchi di lusso. Credo che ciò sia da attribuire a una solida offerta di prodotti, nonché alla crescente importanza del settore dei prodotti tecnologici di lusso.

Scritto da Exc Mag

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